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Home > SEO > Contenuti duplicati in un ecommerce: sono sempre un problema?

Contenuti duplicati in un ecommerce: sono sempre un problema?

Aggiornato il: ottobre 10, 2018

I contenuti duplicati nelle pagine prodotto di un ecommerce sono davvero sempre un problema? C’è davvero bisogno di tentare di riscrivere la stessa cosa in tantissimi modi diversi per paura di una fantomatica penalizzazione? Secondo me no, e ti voglio spiegare perché ( vedrai, mi darai ragione ).

NOTA: questo articolo è la versione per  ipoudenti di un podcast che puoi ascoltare dal player sottostante

In questa pagina:

  • Perchè ci sono tanti contenuti duplicati negli ecommerce?
  • Quali sono i problemi pratici che questi contenuti duplicati generano?
  • La ragione per la quale non sono un problema per Google
  • La duplicazione di contenuti come conseguenza di errori veri
  • La duplicazione di contenuti nell’ecommerce come mezzo per migliorare la user experience
  • La regola per gestire i contenuti duplicati in un ecommerce in modo corretto

Copertina dell'EV SEO Podcast intitolato "Contenuti duplicati e ecommerce"

Perchè ci sono tanti contenuti duplicati negli ecommerce?

Quando si creano le pagine prodotto di un ecommerce capita spesso di avere la necessità di inserire informazioni comunemente riportate da tutti i siti che vendono il medesimo prodotto o la medesima tipologia di prodotto, magari prese da un manuale tecnico o direttamente dal catalogo del produttore. Esiste anche la possibilità di trovarsi ad avere diverse pagine dedicate a prodotti molto simili, con caratteristiche simili che vengono descritte alla stessa maniera. Solitamente questo fenomeno è originato da un errore di impostazione dell’ecommerce del quale parlerò più avanti in questo articolo.

Quali sono i problemi pratici che questi contenuti duplicati generano?

Il problema principale non è insito nella SEO ma piuttosto in chi fa SEO: questo vero e proprio non-problema accende le cosiddette fobie e paranoie da penalizzazione, grande ( e vero ) problema di chi vuole fare SEO non sentendosi sicuro delle sue conoscenze in materia. Il contenuto duplicato nelle schede prodotto viene visto come uno scoglio da superare a tutti i costi, spesso tramite stratagemmi molto retrò che, lo ammetto, qualche anno fa avrei consigliato io stesso. Mi riferisco a soluzioni per così dire classiche, come ad esempio tentare di riscrivere in 30 modi diversi la stessa cosa ( una vera e propria follia ) e soluzioni esoteriche quali inserire il testo duplicato in un javascript, in una immagine, addirittura in una animazione flash ( !!! ) nel tentativo di generare un testo leggibile all’utente ma non al crawler del motore di ricerca. Speranza vana in un mondo dove Google utilizza il rendering della pagina per “leggerla” e relega la lettura del codice come attività atta alla corretta interpretazione di indicazioni, direttive e dati strutturati.

La ragione per la quale non sono un problema per Google

La realtà è che Google sa meglio di noi che esistono, in alcuni ambiti o, se vogliamo parlare di SEO pura, in alcune query e classi di query, informazioni che saranno inevitabilmente ripetute e/o riportate. Mi vengono in mente ad esempio:

le schede tecniche, a volte copiate in toto dai siti dei produttori;

le indicazioni di sicurezza del prodotto;

le indicazioni di compatibilità con altri prodotti;

Per altro per qualche strano motivo il contenuto relativo a condizioni di vendita o di spedizione, pur essendo duplicato massivamente su tantissimi sistemi di ecommerce, non viene altrettanto temuto.

Volendo riassumere in una regola la questione, se esistono informazioni comuni in grado di migliorare o addirittura completare l’esperienza utente rendendo più rilevante la pagina prodotto per un atterraggio diretto dalle SERP, questa vanno inserite.

La duplicazione di contenuti come conseguenza di errori veri

Come potete avere intuito dalle informazioni presenti nel precedente paragrafo, non c’è bisogno di tentare di scrivere 20 volte la stessa cosa, sempre necessaria, in 20 modi diversi. Vale piuttosto la pena chiedersi se dovendo ripetere 20 volte la stessa cosa servano davvero 20 pagine prodotto o piuttosto serva la classica pagina contenente un menu di selezione per le varianti: questo sopratutto se parliamo di prodotti che variano solamente per una caratteristica,  come ad esempio una particolare vite in 6 versioni da 6 lunghezze differenti, una scheda di memoria con diverse versioni che si differenziano per la capienza o un vestito che varia per il colore.

Nel caso delle viti fare 6 pagine prodotto perchè si vogliono prendere 6 diverse query non ha senso: molto meglio inserire un campo per la selezione della lunghezza per permettere all’utenti di inserire la versione corretta nel carrello e indicare le diverse misure in modo palese per i cralwer in un campo descrizione o similare. Come titolo inserite il nome della vite e la dicitura “in diverse misure”. Sarà Google, con ogni probabilità, a personalizzare title e metadescription in base alla query specifica quando lo riterrà opportuno.

La duplicazione di contenuti nell’ecommerce come mezzo per migliorare la user experience

Esistono anche duplicazioni effettuate consapevolmente per i propri utenti come  ad esempio nel caso di indicazioni di sicurezza che è meglio vengano ripetute chiaramente in ogni pagina: Google sa che servono ai suoi utenti e ignorerà il fatto che siano effettivamente duplicate. Da notare che se per esempio questi elementi duplicati prendono due terzi della descrizione e il primo terzo descrive correttamente ogni caratteristica, sfacettatura e problemi che il prodotto risolve , vanno assolutamente lasciati così perchè evidentemente c’è comunque scritto ciò che serve ai propri utenti, anche se il contenuto risulta in gran parte duplicato.

A volte mi capita di veder consigliare come soluzione alla duplicazione delle pagine secondarie dove inserire le informazioni comuni a più prodotti con il piano di puntarvi semplici link dalle varie pagine prodotto per evitare di duplicare parti del contenuto in ogni singola pagina. Se a livello strettamente di ottimizzazione SEO a livello semantico questa può sembrare una buona idea, perchè Google sa che l’utente può approfondire e trovare le informazioni che rendono la pagina rilevante alla query tramite quel link e quindi il contenuto avrà comunque il suo peso nella misurazione della rilevanza della pagina prodotto alla query stessa, questa soluzione si scontra con la naturale tendenza alla pigrizia e la scarsa flessibilità dell’utente medio. E’ sempre meglio rendere palesi le informazioni importanti, sopratutto se comunicano elementi capaci di pilotare la decisione d’acquisto come per l’appunto il fatto che il prodotto abbia passato test di sicurezza o quant’altro.

La regola per gestire i contenuti duplicati in un ecommerce in modo corretto

Per tirare le somme, se i contenuti duplicati servono a migliorare l’esperienza di chi atterra direttamente sulla pagina e/o sono necessari per creare rilevanza perchè Google vi fa capire che quelle informazioni sono uno degli elementi che rendono rilevanti i primi risultati nelle SERP che state cercando di scalare, inseriteli e lasciateli senza farvi paranoie o trovare soluzioni strane a questo non problema.

Se volete qualche informazione in più riguardo i contenuti duplicati in ambito SEO vi consiglio la visione del mio video di YouTube tratto dagli anSEOlitici “contenuti duplicati e SEO” dove troverete tutte le risposte alle domande più comuni. In alternativa, troverete presto la versione per ipudenti e quindi da leggere su questo blog: potete attivare le notifiche push o iscrivervi alla newsletter per essere sicuri di non perdervi questi articoli.

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Emanuele Vaccari

Emanuele Vaccari

Sono un consulente SEO che crede nella creazione di valore prima di ogni altra cosa. Ogni giorno mi impegno nel condividere, diffondere e sviluppare conoscenza insieme alla community SEO.

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Emanuele VaccariMi chiamo Emanuele Vaccari e sono un consulente SEO freelance di Modena: offro consulenze sulla SEO e sul web marketing e realizzo siti web seo oriented.
Da quando nel lontano 1996 mi sono connesso per la prima volta ad Internet, rimanendone folgorato, non ho potuto più farne a meno.

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