Qualche giorno fa sul gruppo da Zero a SEO un ragazzo parlava dell’idea di un suo cliente che gli avrebbe chiesto di nascondere alcune pagine dal menu di un’ecommerce per un discorso di importanza stagionale dei prodotti. Questo ragazzo si preoccupava dell’impatto sul traffico organico di tale azione e sulla possibilità che addirittura questi articoli vengano deindicizzati. Partendo da questo quesito vorrei parlarvi del rapporto tra stagionalità e struttura di un ecommerce.
Premessa: cosa inserire nel menu di navigazione di un ecommerce
Partiamo dal presupposto che in un ecommerce è una buona idea mettere nel menu solo le voci veramente importanti da un punto di vista commerciale. Sopratutto se, appunto, commercialmente si hanno situazioni particolari come ad esempio una marginalità marcatamente più alta in alcune categorie prodotto, o la presenza di altre categorie inserite solamente per completezza d’offerta senza un vero vantaggio a livello di revenue, è veramente molto importante avere una palese gerarchia.
Nel menu principale di navigazione andrebbe sempre inserito un link ad un feed, archivio o quello che vi pare che di fatto generi una lista ad ogni prodotto del sito: in questo modo, insieme ad una sitemap xml e una possibile sitemap html daremo la possibilità al crawler di arrivare a scansionare ogni prodotto direttamente da un’indicazione molto forte per la direzione del crawl rappresentata proprio dal menu di navigazione.
Come piccolo appunto utile a capire la faccenda, voglio sfatare il mito che vede Google partire nella scansione dei siti web sempre dalla home: non è così. Oltre che dalla sitemap Google può decidere di scansionare il sito partendo, ad esempio, da un link in ingresso o da una pagina che decide di fatto arbitrariamente ( ad esempio pagine che rispondono 404 da 5 anni… l’ho visto ). La homepage è importantissima in struttura e per la gerarchia perchè solitamente prende la grande parte dei link e quindi del PageRank/ link juice o come volete chiamarlo in entrata, ma questo è un discorso che approfondiremo poi in un altro momento.
Tornando a noi, partendo da questi concetti e applicandoli a business stagionali diventa quindi logico pensare che sia una buona idea dare spazio a ciò che è commercialmente forte nel periodo a scapito di ciò che non lo è.
Principali effetti di una struttura dinamica che segue la stagionalità
Di fatto dare molta rilevanza ad elementi stagionali con link dal menu, che sono un segnale molto forte insieme a quelli dalla homepage, ha questi due effetti:
- Rendere la vita più facile alla propria clientela che, stagionalmente, è più interessata ad un tipo di prodotto. Lo metto come primo punto perchè l’esperienza a utente è la padrona di ogni sito web. Il traffico non serve a nulla se non è ben utilizzato;
- Dare più importanza a livello di struttura e quindi di gerarchia ai prodotti stagionali nel motore di ricerca, con conseguente ripartizione del PageRank che va ad aiutare il posizionamento del prodotto stesso;
- Creare un collegamento di significato molto forte tra l’entità costituita dal sito stesso e dal suo brand con l’entità della categoria o del singolo prodotto che finisce con essere gerarchicamente più rilevante nella struttura del sito;
Conseguenze sulla indicizzazione
Per togliere un po’ d’ansia al ragazzo in questo chiariamo una cosa: quello che viene rimosso dal menu non diviene invisibile a Google per forza di cosa: gli articoli “retrocessi” non verranno deindicizzati tutt’ora che sono ancora presenti sul sito e sono effettivamente raggiungibili dal crawler. Certo, se vengono posti in profondità, in pagine accessibili da un unico link interno ultimo di una lunga serie e per di più non segnalate dalla sitemap potrebbe presentarsi effettivamente un problema di crawling e quindi di indicizzazione, così come se sono presenti solo alla pagina numero 10mila dell’unico feed nei quali appaiono perchè non categorizzati in modo adeguato. Un ottimo modo per scoprire se ci sono problemi di questo genere è analizzare i log del sito e vedere quanto e quandoeffettivamente viene scansionata la URL ( o utilizzare la nuova Search Console della quale voglio parlare nel futuro prossimo ).
Nella maggior parte dei casi però se la scansione del sito è sana, ovvero il crawler non perde tempo nei tanti modi nei quali è possibile fargli perdere tempo, in un sito ben categorizzato e facilmente scansionabile questo genere di problema non sussiste.
Certamente, ricevendo meno segnali dalla struttura queste pagine “retrocesse” potrebbero perdere posizioni, ma se nel periodo specifico non si vende quel genere di prodotto possiamo fare a meno del poco traffico che converte probabilmente altrettanto poco, sopratutto se questo “sacrificio” ci fa ottenere più traffico da qualcosa che venderà tanto. Meglio insomma focalizzare le energie su ciò che davvero conviene a livello commerciale.
Teniamo a mente che il menu deve essere pensato come una serie di punti di partenza per sentieri che l’utente dovrebbe, idealmente, percorrere sul sito per arrivare a compiere una azione. Se questa azione viene influenzata da una relazione stagionale a livello di appetibilità e quindi di vendita di un prodotto, viene da se fare ragionamenti simili al cliente illuminato che ho citato ad inizio post riguardanti proprio la struttura stessa dell’ecommerce. Naturalmente questo tipo di ragionamento vale anche per siti affiliate e più in generale dove è presente forte stagionalità.